(Anacardiaceae)
Albero sempreverde originario dell’America meridionale, ma diffuso anche in America settentrionale ed in Africa, comunemente conosciuto come “falso pepe”. Diffuso in Europa nel ‘500, nel nostro clima cresce abbastanza rapidamente e si sviluppa fino a circa 7 metri in altezza e in larghezza. Ha una forma simile al salice con fusto eretto, singolo o multiplo, molto ramificato, con portamento leggermente pendulo e chioma ampia, abbastanza disordinata.
La corteccia è grigia negli esemplari giovani, con il passare degli anni tende a staccarsi a scaglie e a mostrare zone rosso- bronzacee. Le foglie sono grandi, aromatiche e lanceolate, alterne e pennate, di colore verde scuro, i rami flessuosi pendono verso il basso in modo armonioso quasi raggiungendo il suolo e possono arrivare fino a 30 centimetri di lunghezza.
In estate lo schinus molle produce fiori di colore bianco-giallastro, simili a quelli della mimosa, riuniti in pannocchie pendenti; in autunno i fiori lasciano il posto a piccole bacche tonde di colore rossastro riunite a grappolo, simili a quelle del pepe, tanto da far attribuire alla pianta quel soprannome di “falso pepe”. Queste bacche sono conosciute anche con il nome di “pepe rosa”, possono essere utilizzate in cucina come spezie ma con precauzione, l’uso va limitato, perché contengono anche sostanze tossiche; inoltre, tutte le parti della pianta contengono un olio essenziale dall’odore particolarmente aromatico simile proprio a quello del pepe, molto usato in erboristeria. Il contatto con le foglie, invece, può creare dermatiti.
Questi alberi sviluppandosi tendono ad estendere notevolmente le radici, sono molto apprezzati come piante ornamentali per la loro forma così armoniosa e l’essenza odorosa che emanano e vengono utilizzati in giardini o come albero da arredo urbano, lungo i viali e nei parchi.
Esposizione
Lo schinus molle predilige le esposizioni luminose e soleggiate, ma può resistere anche a mezz’ombra; quest’albero può sopportare anche temperature al di sotto dello zero, tuttavia durante gli inverni particolarmente rigidi è bene proteggerlo, soprattutto gli esemplari più giovani. I piccoli alberi necessitano di un tutore quando vengono messi a dimora.
Irrigazione
Quest’albero può sopportare anche lunghi periodi di siccità, soprattutto quando ha già un apparato radicale ben sviluppato, ma per avere un’abbondante fioritura è consigliabile annaffiare regolarmente, in particolare gli esemplari più giovani, attendendo sempre che il terreno sia ben asciutto tra un’annaffiatura e l’altra. In inverno in genere può essere necessario irrigare ogni 2-3 settimane.
Terreno consigliato
Prediligono terreni ricchi e molto ben drenati, possibilmente con l’aggiunta di sabbia o pomice, per evitare dannosi ristagni idrici che possono causare marciume radicale.
Concimazione
Le alberature tendono a trovare gran parte dei nutrienti nel terreno, poiché le loro radici si diramano anche per decine di metri; in ogni caso è consigliabile arricchire periodicamente il terreno in primavera o in autunno con del concime granulare a lenta cessione equilibrato.
Malattie
Il clima primaverile può favorire lo sviluppo di malattie fungine, che vanno trattate preventivamente con un fungicida sistemico, prima che le gemme ingrossino eccessivamente. A fine inverno praticare un trattamento insetticida ad ampio spettro, per prevenire l’attacco di afidi